STORIE IN BIANCONERO - L’AVVERSARIA DI TURNO: IL VARESE
- Ufficio Stampa Lavagnese

- 1 giorno fa
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Sono ben dieci i clubs che hanno incontrato la Lavagnese in partite ufficiali, dopo aver militato in Serie A, istituita come girone unico nel 1929-30: Alessandria, Casale, Lecco, Legnano, Lucchese, Novara, Piacenza, Pistoiese, Spezia e Varese. Undici con la Sampierdarenese, confluita nella Sampdoria nel 1946 e poi rifondata a livello dilettantistico, mantenendo i colori sociali e il campo da gioco (il “Valerio Bacigalupo”). In quattro circostanze, i bianconeri sono addirittura riusciti a vincere negli stadi di queste blasonate società, un traguardo impensabile e di grande prestigio per l’Unione, che, è bene ricordarlo, ancora trent’anni fa annaspava nelle categorie regionali con dubbi sulla propria sopravvivenza. L’ultima di queste grandi imprese risale allo scorso 30 marzo, con il 2-1 ottenuto a Varese con le reti di Lombardi (miglior marcatore negli scontri diretti con 3 reti) ed Emanuele Banfi.


Il match, che si disputò al “Franco Ossola”, dove le squadre si incroceranno di nuovo domenica prossima, giungeva in un momento delicato per i bianconeri, in piena rincorsa playoff, ma attoniti per l’allontanamento improvviso di mister Giorgio Roselli. Il sostituto Giacomo Avellino impostò una partita gagliarda, che mise in soggezione i padroni di casa per tutto il primo tempo, chiuso sull’1-0 con la rete del capitano Lombardi su assist di Masini. Nella ripresa, il Varese spinse fino al pareggio ottenuto all’81’, e quando l’inerzia del match sembrava inevitabilmente cambiata, Puntoriere trovò un varco sulla fascia in contropiede, servendo a Banfi la palla del 2-1. Un risultato che finì per pregiudicare l’accesso ai playoff dei lombardi, intenzionati anche nel campionato in corso, dove hanno riacquistato la tradizionale denominazione “Varese Football Club”, a riproporsi nelle prime posizioni, come pretenderebbe la loro storia.
Fondato nel 1910 con i colori bianco-viola, il Varese ha intervallato lungo i decenni periodi bui, culminati con fallimenti e cambi di denominazione, ad altri ben più esaltanti, come la Prima Categoria tra il 1919 e il 1922, frequenti apparizioni in serie A tra il 1964 e il 1975, con lo strepitoso settimo posto in classifica ed il 5-0 alla Juventus con tripletta di Anastasi nel campionato 1967-68, le promozioni in A sfiorate nel 1981-82 con Fascetti allenatore e Marotta D.S., ed ultimamente nel 2011-12, nel drammatico playoff con la Sampdoria.
Ripartito dalla Serie D come “Città di Varese”, ha per la prima volta incontrato la Lavagnese il 23 dicembre 2020. La partita era in calendario il 22 novembre, ma fu rinviata a causa dell’epidemia: al “Riboli” si chiuse sull’1-1 con un gol su rigore per parte. Un punto per parte anche nel ritorno: la rete di testa dell’ex nazionale elvetico Rossini al 95’ permise ai bianconeri di chiudere sul 2-2.


Dopo tre sconfitte, di cui due nell’anno della retrocessione in Eccellenza, la Lavagnese, affamata di punti e diretta proprio da Vincenzo Ranieri (subentrato a Ruvo), colse la prima vittoria sui biancorossi in apertura del 2024. Un 3-1 in un classico testa-coda griffato anche dalle reti dei neo-acquisti Cericola e Marcellusi che avviò la riscossa verso la salvezza e incise sulla lotta al primo posto, poi conquistato dall’Alcione.

In totale quattro vittorie a due per il Varese e due pareggi, ma pronostico incerto. Il Varese di Andrea Ciceri, profondamente rinnovato, non sembra in vena di regali natalizi, ma nel campionato in corso ha finora raccolto più punti in trasferta e subito due stop casalinghi da Biellese ed Asti; l’Unione invece, sempre a segno a Masnago, ha lamentato più volte qualche problema di approccio alle gare: nonostante l’iniziale svantaggio, è tuttavia riuscita in otto circostanze a reagire raccogliendo punti.
Articolo, interviste e foto a cura di Gianluigi Raffo



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