Salvo clamorose sorprese, il vantaggio accumulato dalla capolista Albenga spingerà la Lavagnese a blindare la seconda posizione e a sperare nella promozione in Serie D attraverso i ripescaggi. Le code di campionato restano tuttavia imponderabili, sia per i mutevoli criteri di ammissione della Lega, sia per il logorio delle squadre a quel punto della stagione, con giocatori sul piede di partenza e lunghe trasferte nella calura di stadi spesso semideserti.
Per i bianconeri il passato ha reso poche soddisfazioni, con qualche piccola eccezione, come accadde nella stagione di Serie D 2011-12, quando dovettero affrontare fuori casa tutta una serie di partite playoff, la prima delle quali contro il Chieri, dominatore del campionato assieme alla Vallée d’Aoste. “Squadra molto forte” ricorda il veterano Giacomo Avellino “ma a livello mentale stavamo meglio noi, che eravamo partiti un po’ a rilento e ci trovammo poi a scalare tante posizioni, fino a raggiungere il quinto posto”.
Sotto un’afa estiva, l’Unione approcciò bene la gara del “De Paoli” e sfiorò il vantaggio, ma a fine primo tempo Gallotti si fece espellere sgomitando in area Parisi. In dieci e con un rigore contro, sembrava l’inizio della fine, invece Dinaro respinse la conclusione dal dischetto di Montante e aprì un capitolo esaltante della storia bianconera, fatto di resilienza e determinazione.
Da sinistra: Gallotti anticipa Parisi prima dell’espulsione;
Dinaro para il rigore di Montante alla fine del primo tempo.
Nella ripresa la difesa serrò i ranghi e, mentre i piemontesi si innervosivano, la gara si equilibrò. A pochi secondi dai supplementari e senza preavviso andò in onda il “delitto perfetto”: il portiere chierese uscì malamente su un corner bianconero, la palla giunse sul secondo palo, dove il solito Garrasi, avanzato dalle retrovie, segnò il gol-qualificazione.
Fu una svolta, soprattutto a livello mentale, per la truppa di Dagnino, che andò quattro giorni dopo a maramaldeggiare 4-0 sul terreno della “bestia nera” Santhià, per poi affrontare di slancio la fase nazionale. L’Unione esordiva ufficialmente in uno stadio al di sotto di Roma, ammutolendo i mille spettatori di Sarno con una rete di Croci, prima di subire il pareggio e vincere alla roulette dei rigori con il 6-5 del portiere Dinaro. Emozioni ai massimi decibel. “Il segreto fu che in quelle partite” racconta ancora l’attuale capitano “ci divertivamo veramente, giocando con entusiasmo e senza pressione”. L’avventura finì al “San Vito” di Cosenza, ma senza grandi rimpianti: neanche i calabresi, vincitori dei playoff, avrebbero avuto accesso alla Lega Pro per il blocco dei ripescaggi….
Di seguito il tabellino dell’impresa di Chieri (12 maggio 2012):
Chieri-Lavagnese 0-1 (0-0)
Rete: 89’ Garrasi.
Chieri: Gozzi, Giai Pron (60’ Nicolini), Conrotto, Grancitelli, Caldarola, Manasiev (60’ Santoro), Poesio, Didu, Campanaro, Parisi, Montante. All. Sesia.
Lavagnese: Dinaro, Baudo, Merlin, Gallotti, Garrasi, Avellino, Venuti, Pagliero (19’ Valente), Currarino, Croci, Sogno (63’ Scutti). All. Dagnino.
Arbitro: Pillitteri (Palermo).
Articolo, interviste e foto a cura di Gianluigi Raffo
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