STORIE IN BIANCONERO - L’AVVERSARIA DI TURNO: IL LIGORNA
- Ufficio Stampa Lavagnese

- 5 nov
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La terza squadra di Genova, fondata nel 1922, si presenterà domenica al “Riboli” con la chiara intenzione di fare bottino pieno e continuare la propria rincorsa verso la vetta. Lo stop imposto al Vado ha certificato le ambizioni della squadra del presidente Alberto Saracco (da cinque anni in sella al club biancazzurro), che ha chiuso gli ultimi tre campionati nella parte sinistra della classifica. Regna un certo equilibrio nei confronti diretti con l’Unione, con 13 vittorie a 12 in favore dei bianconeri (62 a 56 il computo reti) nelle 36 gare fin qui disputate. Ad esse va poi aggiunto un 3-2 tigullino nel 1° turno di Coppa Italia 2018-19, rinviato di una settimana per onorare le vittime del Ponte Morandi. Per decenni il percorso delle due compagini ha limitato gli incroci alle sole Prima Categoria e Promozione, serie in cui il livello è comunque cambiato nel tempo: nel 1967 la vittoria in Prima Categoria (seconda proprio la Lavagnese, staccata di quattro punti) consentì al Ligorna di approdare per la prima volta la Serie D, ma i problemi di bilancio lo portarono inevitabilmente a due retrocessioni consecutive.

Nel 1974 la Lavagnese di Pattaro-Zucchero appena piombata in Prima Categoria inaugurò la propria stagione vincendo a Genova con un gol di Marinetti; il Ligorna disputò un’annata in tono dimesso, perse anche nel ritorno 0-5 e terminò all’ultimo posto.

La fuga solitaria in vetta dopo il 2-1 sui genovesi del 9 marzo 1980 in casa (reti di Paolo Sambuceti e Giglio) non bastò a realizzare il sogno promozione a causa della rimonta dell’ACSA Bacezza. L’allenatore Visani, forse subodorando quello che stava per accadere, punzecchiò l’esigente tifoseria di Lavagna: “Sarebbe il caso che il pubblico facesse sentire il suo incitamento, finora abbiamo avuto più critiche che applausi”.
Negli ultimi quindici anni il Ligorna ha scritto probabilmente le pagine più belle della propria storia: decisive l’acquisizione del titolo sportivo del Pontedecimo nel 2012 e la promozione in Serie D nel 2014-15, categoria che ha sempre mantenuto fino ad ora con l’eccezione della stagione 2020-21.

Non è un caso che le sfide con la Lavagnese siano diventate molto equilibrate, talvolta pirotecniche (il 5-4 del 2015 sul campo di Prato con reti bianconere di Forte, bis di Croci, rigore di Avellino e un’autorete o il 3-4 biancoazzurro del 2020), con un passato recente addirittura terribile per l’Unione.

Dopo l’illusorio successo 3-2 in trasferta nel 2021-22, primo sofferto successo nel campionato chiuso con la retrocessione in Eccellenza, la Lavagnese ha perso quattro degli ultimi cinque scontri diretti, trafitta persino dai suoi ex (Bacigalupo, Cericola, Lionetti). Ed anche domenica sulla panchina del Ligorna ci sarà Matteo Pastorino, vecchia conoscenza del pubblico della “Beiga”: nel 2008-09 agli ordini di mister Falsettini guidò il centrocampo bianconero, spiccando per la sua abilità nei calci piazzati.
Articolo, interviste e foto a cura di Gianluigi Raffo




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