Nel novero delle persone che hanno avuto a cuore le sorti dell’Unione, un posto di rilievo spetta a Giuseppe Iaffaldano, classe 1949. Una lunghissima carriera di dirigente condotta con piglio e fatta di confronti, viaggi, regolamenti, ricerca di relazioni e sponsor e programmazione di eventi. In altre parole, una preziosa pedina per ogni club dilettantistico che si ponga l’obiettivo di non far mancare nulla ai propri atleti e dove l’iniziativa debba procedere di pari passo con l’equilibrio economico.
Siamo nei primi anni Settanta: dopo qualche stagione nelle giovanili di Carasco e Bacezza, “Pino” fonda con altri soci la Caperanese e da dirigente vince subito un campionato con mister Rodio. E’ un giovane appassionato e ostinato che tira dritto allo scopo: Luisitto Monteverde lo nota e lo chiama in bianconero (1975). Nel settore giovanile, riceve diversi incarichi, allena anche gli Esordienti e mette in primo piano l’educazione, esigendo il rispetto dei ruoli e ponendo molta attenzione alle risorse della società
Non è tra gli attori della fusione con la CaveseFossese (1990) perché si accasa per quattro anni al Villaggio S. Salvatore per fare il presidente. Intrapresa l’attività di assicuratore, dopo gli anni passati come dipendente della Elsag di Genova, pare allontanarsi la via che porta al bianconero, ma il ventesimo secolo si chiude con il timore del fallimento della Lavagnese, precipitata in Prima Categoria, con problemi societari e un parco giocatori pressochè inesistente. È ancora l’indispensabile Monteverde che lo richiama nella “Beiga” (1998), prospettandogli l’inclusione in un nuovo Consiglio Direttivo, composto da lavagnini. Il nuovo gruppo di lavoro, formato tra gli altri da Renzo Bertocchi, Luigi Parma, Gustavo Costa, Giuliano Esposto, Giuseppe Galliano ed Ivano Bellodi, elegge “Iaffa” al timone e realizza il miracolo. Mentre mister Torrini cerca di allestire la rosa, il neo-presidente tratta in una sede semivuota gli ingaggi e coordina, anche per ripianare i debiti, le celebrazioni per l’80° anniversario. Vengono organizzati tornei, distribuiti gadgets commemorativi e realizzato il libro dei personaggi storici, molti dei quali saranno premiati ed iscritti con la tessera di soci sostenitori.
Il settore giovanile viene riorganizzato, mettendovi a capo alcuni genitori dei ragazzi ed appassionati di Lavagna e della Lavagnese (tra i quali Giampaolo Carbone, i Toso e Sergio Guazzi). La grande iniziativa rafforza le radici del popolo bianconero e risana il bilancio.
Con l’entrata di Stefano Compagnoni, Iaffaldano partecipa alla scalata in Serie D, diventa vicepresidente, poi Team Manager ed accompagnatore della Prima Squadra. Segue gli allenatori in panchina, viene apprezzato dai giocatori, per i quali garantisce ogni necessario personale in infermeria e durante i viaggi di ritorno in pullman.
Nel 2008 si ritira e lascia il mondo del calcio. Attualmente è stimato coordinatore del Motor Club Chiavari.
Articolo, interviste e foto a cura di Gianluigi Raffo
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