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STORIE IN BIANCONERO - LE PRIME SCUOLE CALCIO: IL NUCLEO ADDESTRAMENTO GIOVANI CALCIATORI (N.A.G.C.)

Edoardo “Din” Avvenente tra i dirigenti Trucci e Toso.
Edoardo “Din” Avvenente tra i dirigenti Trucci e Toso.

I giovani e la Lavagnese, un connubio indissolubile… Sul campo di Valletta S. Michele a Savona andò in scena nel giugno 1924 lo spareggio per accedere alle finali di Milano del Torneo Popolare Italiano e l’Unione schierò in attacco “Lello” Gatti, ragazzo prodigio della Beiga di appena 14 anni. Allora si poteva: il regolamento dell’Unione Libera Italiana del Calcio permetteva di schierare i boys fino ai 16 anni e l’adesione della società ai tornei di quel circuito testimonia di quanto essa, fin dalla fondazione, abbia sempre considerato primaria la crescita sportiva e psico-fisica dei propri ragazzi. Negli anni in cui i bilanci languivano, era sempre necessario pescare nei propri giovani gli elementi fondanti la Prima Squadra, non certo all’esterno.

Nel settembre 1962 avvenne poi un fatto straordinario: la Lavagnese, appena approdata in Serie D, investì in maniera strutturale sul vivaio per adeguarlo alle esigenze della categoria, nella speranza di far sbocciare presto o tardi qualche talento. Ufficializzò la creazione di una sorta di scuola calcio che ridefiniva il settore giovanile, il Nucleo Addestramento Giovani Calciatori  (N.A.G.C.) per i ragazzi dai 14 ai 18 anni. Direttamente dipendente dalla Federazione, il suo scopo era divulgare il gioco del calcio tra i giovani, prepararli tramite un’istruzione tecnica di base che li portasse ad “un razionale avviamento all’attività agonistica federale”. Coverciano inviò a Lavagna l’ispettore Ricci e tutta una serie di manuali descrittivi di esercitazioni ginnastico-atletiche: il calcio di base stava insomma cambiando anche nel Tigullio e le sedute di allenamento non potevano ormai essere lasciate alle iniziative estemporanee di mister locali “illuminati”.

Uno degli esercizi di base del programma N.A.G.C.: il calcio a muro.
Uno degli esercizi di base del programma N.A.G.C.: il calcio a muro.

A sovraintendere il programma federale venne chiamato il trentaseienne Edoardo Avvenente, reduce dalla stessa esperienza a Sestri Levante. Le grandi attese sulla sua figura non andarono deluse: “Din” migliorò il livello delle due squadre juniores assegnategli e avviò il reclutamento dei ragazzi più giovani, che accorrevano in massa per i provini allo stadio “Riboli” ogni giovedì pomeriggio e domenica mattina.

La formazione Juniores B curata da Avvenente impegnata nella “Coppa Marchesani” 1962. Da sinistra in piedi: Natoli (ris.), Varzi, Olivari, Compagnoni S., Mancardi, Marinetti, Spinardi, Avvenente (all.), Toso (dir.). Accosciati: Paggi, Oneto, Bontempi, Rocchi, Giannetti, Carletti (ris.).
La formazione Juniores B curata da Avvenente impegnata nella “Coppa Marchesani” 1962. Da sinistra in piedi: Natoli (ris.), Varzi, Olivari, Compagnoni S., Mancardi, Marinetti, Spinardi, Avvenente (all.), Toso (dir.). Accosciati: Paggi, Oneto, Bontempi, Rocchi, Giannetti, Carletti (ris.).

 

Alcuni ragazzi lavagnesi accorsi allo stadio “Riboli” nell’ottobre 1962 per i provini N.A.G.C. Da sinistra in piedi: Podestà G.B., Bertucci, Podestà Bruno, Molinari, Volponi, Vaccarezza. Accosciati: Mori, Muzio, Natino, Caffarena, Camezzana.
Alcuni ragazzi lavagnesi accorsi allo stadio “Riboli” nell’ottobre 1962 per i provini N.A.G.C. Da sinistra in piedi: Podestà G.B., Bertucci, Podestà Bruno, Molinari, Volponi, Vaccarezza. Accosciati: Mori, Muzio, Natino, Caffarena, Camezzana.

Avvenente non si fermò qui. Nel 1964, dopo la retrocessione in Prima Categoria, approdò alla guida tecnica della Prima Squadra, sfiorando la risalita immediata in Serie D, con una rosa che comprendeva parecchi elementi delle sue leve, come Marinetti, Romiti, Mancardi, Varzi (subito 17 gol), Spinardi e Paggi. Ancora lucido il ricordo del centrocampista Renzo Romiti: “Fu un vero maestro. Mi insegnò a colpire la palla in maniera pulita. Capitava raramente che sbagliassi un cross dal fondo. E quando giocavamo nel fango, sui rilanci mi diceva di posizionarmi di fronte a dove il pallone toccava terra: effettivamente era più facile controllarlo perché si fermava sui miei piedi.”

“Din” Avvenente nel 1963 con i suoi ragazzi mostra un alloro conquistato. Da sinistra: Romiti, Lanzarotto, Peri, Dasso, Rei, Natoli, Rubagotti, Avvenente, Trucci, Oneto, Ricci, Martin, Lorenzetti, “Bingi” Sanguineti, Santonicola, Bini.
“Din” Avvenente nel 1963 con i suoi ragazzi mostra un alloro conquistato. Da sinistra: Romiti, Lanzarotto, Peri, Dasso, Rei, Natoli, Rubagotti, Avvenente, Trucci, Oneto, Ricci, Martin, Lorenzetti, “Bingi” Sanguineti, Santonicola, Bini.

La parabola di Avvenente si chiuse con il suo passaggio all’Entella, militante all’epoca in Serie C, mentre quella dei N.A.G.C. finì negli anni Ottanta, in contemporanea con l’istituzione dei Centri di Avviamento allo Sport. Al di là delle denominazioni, restò immutata l’attenzione della Lavagnese per il proprio settore giovanile, anche in annate meno fortunate, come quella di rifondazione del 1998 (grazie all’opera tra gli altri di Toso, Carbone e Guazzi).

Attualmente è strutturato come Scuola Calcio d’Élite di terzo livello. Quattro leve (dagli Under 14 agli Under 17) e la juniores svolgono attività agonistica, mentre sono particolarmente numerose le iscrizioni nell’attività di base, che comprende due squadre femminili (Under 10 ed Under 12) e quindici maschili iscritte ai campionati fino all’Under 13 (quindi due per annata). Attive inoltre due importanti collaborazioni nel sociale con “BIC Genova”, per sviluppare iniziative di calcio integrato con gare promiscue normodotati-diversamente abili, e con “Atleti al tuo fianco”, associazione che coinvolge sportivi professionisti nel ruolo di testimonial per sensibilizzare sulla vicinanza emotiva nei confronti dei malati oncologici.

Rispetto ai tempi del N.A.G.C., il focus del settore giovanile è diventato la crescita del ragazzo come persona, non meramente la crescita sportiva. La scuola da far seguire parallelamente, l’esperienza al campo e la partita con le sue regole come occasioni di sviluppo e di maturazione. Un orgoglio per Lavagna il patrimonio di trecento ragazzi da accompagnare in questo percorso. E poi chissà… si spera che almeno uno di essi faccia strada nel calcio professionistico e realizzi il sogno neanche tanto inconfessabile del presidentissimo Compagnoni.



L’organigramma del settore giovanile 2024-25 dell’U.S.D. Lavagnese
L’organigramma del settore giovanile 2024-25 dell’U.S.D. Lavagnese

Articolo, interviste e foto a cura di Gianluigi Raffo (si ringrazia per la collaborazione Renzo Romiti)

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