STORIE IN BIANCONERO - L’AVVERSARIA DI TURNO: L’ASTI
- Ufficio Stampa Lavagnese
- 16 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Domani tappa pre-pasquale della corsa bianconera ai playoff, che vedrà scendere in campo al “Riboli” per la nona volta l’Asti: la formazione di Siciliano, che ha nelle sue file il veterano macedone “Tato” Manasiev, avversario di tante battaglie, ha già raggiunto l’obiettivo minimo della salvezza. La storia del club piemontese, fondato nel 1932 come Associazione Calcio, ma con trascorsi negli anni Venti nell’allora serie B come U.C. Astigiani, si dipana principalmente tra serie C e serie D, categoria questa conquistata per l’ultima volta nella stagione 2020-21.
Il bilancio con la Lavagnese è di sostanziale equilibrio (7-6 le vittorie per i bianconeri), con nessun pareggio registrato nelle gare in Liguria. Il primo precedente risale alla trasferta del 2 dicembre 1962 (serie D): dopo otto partite senza successi, i tigullini cercarono di invertire il trend, impostando una gara propositiva, ma subito lo 0-1 di Scaglia a fine primo tempo, cedettero di schianto nella ripresa (0-3 il risultato finale). Non avvenne dunque il sospirato cambio di passo dopo la sostituzione di Sardelli con Pastorino in panchina, ma nel ritorno la rete di Bartolaccini (colpo di testa sotto l’incrocio su cross di Pieri) portò in classifica due punti fondamentali per la salvezza bianconera.

Le due squadre tornarono a duellare quasi mezzo secolo dopo, quando l’Asti vinse il torneo di Eccellenza e si presentò da outsider ai nastri del campionato ligure-piemontese di serie D 2010-11. Inaspettatamente l’avvio dei galletti fu fragoroso con la vetta conquistata in coabitazione con Santhià, Saint Christophe ed Acqui e a farne le spese fu proprio la Lavagnese, sconfitta sul suo campo 1-2. Protagonista ed autore dello 0-1 con un inserimento da dietro fu Claudio Poesio, eccellente centrocampista poi passato in bianconero: “Di quella stagione ho un ottimo ricordo” ricorda. “Con mister Civeriati mi rilanciai e segnai otto reti. Da lì in poi giocai sempre con squadre di alta classifica. Partimmo per salvarci e invece lottammo con il Cuneo per il primato, ma nello scontro diretto prendemmo cinque pere….”. Nella nervosa gara di ritorno del 29 gennaio 2011, trasmessa da RaiSport, i lavagnesi riuscirono a strappare lo 0-0, risalendo in classifica dopo un inizio a singhiozzo.

Seguirono cinque successi consecutivi della Lavagnese, nelle straordinarie stagioni concluse sempre con i playoff.

Nel marzo del 2013 l’Unione, insieme a Chieri e Santhià, proseguiva la caccia al Bra capolista ed ospitò i galletti. Vinse 3-1, con l’ex Poesio autore del secondo gol. Questo il ricordo del giocatore, attualmente in forza al Pavia e titolare di una Soccer Academy, di quelle stagioni in bianconero: “Lavagnese, Varesina e Casale sono state le società nelle quali mi sono trovato meglio. A Lavagna hanno sempre tenuto a far le cose per bene: sempre seri nei miei confronti, non sgarravano di un giorno… Due annate stupende, posso solo ringraziare il presidente e tutto lo staff. Quando me ne sono andato, ci sono rimasto veramente male, anche perché eravamo un bel gruppo e mi trovavo bene con i ragazzi, ma nel calcio purtroppo certe cose succedono.... Resto comunque il primo tifoso di mister Jack Avellino e del direttore Croci.”

Dopo il 2-2 (doppietta di Avellino su rigore) e il 2-1 astigiano a Lavagna del 2015, i piemontesi vennero esclusi dai quadri della Serie D per irregolarità finanziarie, per poi risalirvi nella stagione 2021-22: l’Asti si salvò dai play-out anche con i punti dello scontro diretto (sei su sei), mentre la Lavagnese retrocesse in Eccellenza.

Ultimo confronto il 2-2 dell’andata di questo campionato con in panchina gli ex mister Sesia e Roselli: Unione sempre in vantaggio con Masini e Lombardi e ripresa da Diop e da un’autorete di Oneto nel finale.
Articolo, interviste e foto a cura di Gianluigi Raffo
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