«Siamo vivi. Abbiamo perso ieri. Ma siamo vivi e determinati». Parola di Simone Adani, direttore sportivo della Lavagnese, dopo la sconfitta contro il Savona. «La prestazione c'è stata - assicura Adani -. Nel primo tempo abbiamo avuto le nostre occasioni, non siamo riusciti a segnare. Di fronte, avevamo una signora squadra,come dimostra la classifica del Savona che sta lottando per un posto subito a ridosso del vertice". Una sconfitta che costringe la Lavagnese a guardare sempre la classifica dalla parte bassa. "Il nostro obiettivo è la salvezza - rimarca il direttore sportivo dei bianconeri -. Dobbiamo stare tranquilli, pensare a noi, cercare di fare il meglio possibile».Il calendario riserva alla Lavagnese un altro derby, contro la Fezzanese: «Partita determinante - chiosa Simone Adani -. Abbiamo una settimana per arrivare a questo appuntamento critico per il nostro presente e futuro».
Più critico mister Tabbiani: «Quando si gioca un primo tempo alla grande contro una squadra attrezzata non si può restare sullo 0-0 e perdere in questo modo dispiace. Non siamo riusciti a concretizzare tutto ciò che avevamo prodotto e alla fine la loro superiorità nei singoli s’è concretizzata. I miei ragazzi però hanno dato tutto e con questo atteggiamento mi tranquillizzano. Arriveremo sicuramente alla salvezza». Luca Tabbiani, a fine gara, non recrimina più di tanto sul risultato della sua squadra parecchio incerottata, dopo il finale di gara che lo ha visto battibeccare col collega Grandoni, con una parentesi quasi fisica all’ingresso degli spogliatoi. «Sul campo ci vuole rispetto – dice il mister della Lavagnese - e quando una panchina al 90’ richiama l’attenzione dell’arbitro per punire quella avversaria e nasconde il pallone per non far riprendere il gioco non dimostra certo il massimo della correttezza».
Da "Il Secolo XIX" di lunedì 8 aprile 2019
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